Nataraja (NATA = danza; RAJA = Re) è il Signore della Danza, il Danzatore Cosmico, è lo Shiva Danzante. Nataraja danzando con calma e tranquillità interiore, distrugge il demone dell’ignoranza e dell’illusione, maya, trionfando su esso e risvegliando ad uno stato di coscienza più elevato. Tranquillità interiore e azione esterna, questi i due aspetti che caratterizzano l’iconografia di Nataraja.
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Significato simbolico
In India Nataraja, lo Shiva danzatore cosmico, è molto diffuso, ma la sua città natale è Chidambaram nello stato meridionale del Tamil Nadu. La sua danza cosmica è chiamata Anandatandava, che significa la danza della beatitudine, e simboleggia i cicli cosmici di creazione e distruzione, così come il ritmo quotidiano di nascita e morte ed è quindi un’allegoria delle cinque manifestazioni principali dell’energia eterna: creazione, distruzione, conservazione, salvezza e illusione. L’energia di Nataraja si manifesta in cinque azioni o panchakriya o panchakartya:
- Shrishti: creazione, evoluzione;
- Sthiti: conservazione, supporto;
- Samhara: distruzione, evoluzione;
- Tirobhava: illusione;
- Anugraha: liberazione, emancipazione, grazia.
Il carattere generale dell’immagine unisce la tranquillità interiore e all’attività esterna di Shiva. La rappresentazione di Nataraja è una composizione di unità e dinamismo, che esprime il ritmo e l’armonia della vita. Nell’iconografia di Nataraja i panchakriya, le cinque azioni, sono espressi nella posizione delle mani e dei piedi. Nataraja è raffigurata con quattro mani che rappresentano le direzioni cardinali. Sta ballando, con il piede sinistro sollevato elegantemente e il piede destro poggia su una figura prostata di un nano Apasmara Purusha la personificazione dell’ignoranza (purusha significa uomo, e apasmura significa privo di memoria) e dell’illusione maya su cui Shiva trionfa.
La mano sinistra in alto tiene una fiamma (Agni) simbolo della dissoluzione di tutta la creazione. La mano a sinistra in basso, a sinistra attraversa diagonalmente il petto e indica il piede sinistro sollevato, ad indicare la concessione della grazia, la liberazione dall’incantesimo di Maja, e il rifugio dei devoti.
La mano destra in alto tiene un tamburo a clessidra dumroo o damaro che con il suo suono ritmico rappresenta il principio vitale maschile-femminile. La mano destra inferiore con il palmo aperto nella posizione di abhaya mudra gesto di rassicurazione ad affermare “Sii senza paura”.
I serpenti che simboleggiano l’egoismo si vedono srotolare dalle sue braccia, gambe e capelli, che sono intrecciati e ingioiellati. Le sue ciocche arruffate stanno roteando mentre danza all’interno di un arco di fiamme, prabhamandala, che rappresenta l’infinito ciclo di nascita e morte che rappresentano anche la forza distruttiva di Shiva. Sulla sua testa c’è un teschio, che simboleggia la sua conquista per la morte. Anche la dea Ganga, l’epitome del sacro fiume Gange, si siede sulla sua pettinatura. Il suo terzo occhio è simbolico della sua onniscienza, intuizione e illuminazione. L’intero idolo poggia su un piedistallo di loto, il simbolo delle forze creative dell’universo.
La statua di Nataraja al CERN di Ginevra
Nel 2004, al CERN, il centro europeo di ricerca in fisica delle particelle di Ginevra, è stata svelata una statua di 2 metri di Shiva danzatore cosmico. Una speciale targa accanto alla statua di Shiva spiega il significato della metafora della danza cosmica di Shiva con le citazioni di Fritzof Capra: “Centinaia di anni fa, artisti indiani hanno creato immagini visive di Shiva danzante in una bellissima serie di bronzi. Nel nostro tempo i fisici hanno impiegato la più avanzata tecnologia per ritrarre i modelli della danza cosmica. La metafora della danza cosmica unisce così la mitologia antica, l’arte religiosa e la fisica moderna.”